La recessione non lascia margini di manovra neanche ai candidati alle elezioni europee: la parola risparmio suona più che mai come un imperativo categorico. Ecco, allora, farsi strada un nuovo mercato anche nell’offerta di servizi elettorali: la campagna elettorale in affitto o in outsourcing, secondo l’innovativa formula proposta dalla neonata azienda romana Amelya.
Il servizio di Assistente Personale “a consumo” di Amelya consente ai candidati al Parlamento europeo di contenere i costi, senza rinunciare all’efficacia dell’azione, rispondendo alle esigenze tipiche di una campagna elettorale. Se da un lato, infatti, i candidati hanno necessità di disporre in breve tempo di una struttura operativa efficiente, dall’altro la ristrettezza dei budget disponibili li obbliga a ottimizzarne l’impiego. L’opzione “a consumo” si presta particolarmente per questo, poiché consente di pagare solo l’utilizzo effettivo del servizio, evitando sprechi e cattiva gestione dei soldi pubblici.
La formula studiata da Amelya permette, inoltre, la creazione di canali di dialogo e di ascolto con gli elettori – compresa l’ormai “obbligatoria” presenza su Facebook. «Curare la reputazione in rete è molto importante» – sostiene l’AD di Amelya, Filippo D’Agata – «ma i candidati e i politici in genere hanno poco tempo per farlo, o non sono del tutto consapevoli della questione. Su internet, l’opinione pubblica non è affatto manipolabile, anzi, si possono scatenare meccanismi incontrollabili, che in poco tempo possono gonfiare la popolarità di un personaggio o, al contrario, rovinarne la reputazione».
Un’altra esigenza a cui il nuovo servizio viene incontro è legata alla dimensione del collegio, che, nel caso delle europee, può comprendere fino a sei diverse regioni. Un singolo candidato non può avere la preparazione sufficiente, quando gira per la campagna elettorale, per fare ovunque discorsi pertinenti e documentati. Allora interviene anche il “Centro di documentazione” di Amelya, che si paga sempre a consumo, e consente al candidato di disporre di dossier sui luoghi che, di volta in volta, va a visitare.
Grazie ad un “quartier generale virtuale”, il candidato può persino tenere tutto sotto controllo, 24 ore su 24, dal computer o dal cellulare, lasciare istruzioni per il suo staff e consultare in tempo reale l’Agenda degli appuntamenti e la Rubrica.
«Di strada ne è stata fatta, da quando in Italia ha fatto la sua comparsa il termine “ghostwriter”» – dice D’Agata – «poi è arrivato il “kit” per i candidati di Forza Italia. In futuro nessuno si stupirà più del fatto che i politici ricorrano ad un’assistente virtuale con cui dialogare via internet».