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Amelya conquista gli avvocati

Young successful businessman on cellphone, isolated on white

Gli avvocati si confermano tra gli utenti più attivi ed entusiasti di Amelya.  È di questi giorni la convenzione firmata con Avvocati & Avvocati, un’associazione costituitasi da pochi anni ma già molto attiva sull’intero territorio nazionale.

Grazie a questo accordo, i professionisti iscritti potranno scoprire i vantaggi del nostro servizio di Assistente Personale a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato: è infatti previsto uno sconto del 10% per il primo anno.

Il gradimento verso i nostri servizi di segreteria virtuale e “a consumo” arriva, indifferentemente, sia dai professionisti che hanno già una segretaria e che desiderano sostituirla quando va in ferie o è fuori per adempimenti, sia dai giovani avvocati che sono all’inizio della carriera e hanno esigenza di limitare i costi fissi.

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Usare Amelya senza cambiare numero

numeriMolti, tra i clienti associati ad Amelya, preferiscono utilizzare il servizio di risposta telefonica dell’Assistente Personale utilizzando il proprio numero telefonico esistente. Amelya fornisce infatti, ad ogni associato, un nuovo numero, basato su tecnologia VoIP, al quale risponde l’Assistente Personale assegnata.

Ma non sempre conviene dirottare le chiamate esterne verso il nuovo numero, perché ciò richiede di aggiornare la rubrica di tutti i propri contatti.  Specialmente per chi ha un’attività consolidata.

E così c’è chi preferisce deviare su Amelya le chiamate entranti sul “vecchio” numero di telefono, quello che compare sulla carta intestata, i biglietti da visita e il sito web. In questo modo, l’Assistente Personale diventa esattamente, per chi chiama, come la nuova segretaria che è stata assunta nell’ufficio dell’azienda, al solito indirizzo.

Per ottenere questo tipo di servizio, è necessario che l’associato stesso si attivi per trasferire automaticamente le chiamate dal vecchio al nuovo numero. In questa pagina del sito Amelya ci sono le istruzioni da seguire con i diversi operatori.

(L’immagine è tratta da westga.edu)

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Con la sala riunioni condivisa si risparmia sulle spese

Sala riunioniC’è sempre almeno una stanza che si usa poco, nel nostro ufficio. Tipicamente la sala riunioni. Non c’è dubbio che sia uno spreco, in tempi caratterizzati da scarsa crescita e, al contempo, da prezzi immobiliari ancora alti.

È per questo che abbiamo ideato il servizio Uffici Condivisi, che finora non ha eguali, e che consente anche di reperire sale riunioni e luoghi di incontro a basso costo.

Gli Uffici Condivisi – per semplificare – sono una specie di bed & breakfast applicato al mondo del lavoro. Chi gestisce una risorsa immobiliare, ne mette a disposizione uno o più locali. Così ci guadagna qualcosa, ma ha anche la possibilità di conoscere sempre nuove persone. Che, nel caso del business, non è poco.

Condividere una stanza dell’ufficio, o dello studio professionale, può consentire, ad esempio, di recuperare costi importanti, quali il condominio e le varie utenze. Se lo si fa in modo sistematico, anche di più.

Dal lato utente, si può disporre di una rete di uffici a disposizione nelle varie città e ad un costo contenuto.

Non ci risultano, finora, altri servizi simili. In Italia, così come in tutto il mondo, sono molto numerosi i business center, che offrono uffici in affitto anche a giornata. Ma sono piuttosto cari. Poco adatti alla realtà delle piccole imprese.

I business center sono nati negli Stati Uniti negli anni ’30, dopo la grande depressione. Ora ecco gli Uffici Condivisi. Non vi sembri speculazione se facciamo un paragone col momento attuale di crisi. Capita semplicemente che le migliori idee scaturiscano più facilmente dagli stati di necessità.

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Amelya su Facebook

Amelya su FacebookAmelya è sbarcata su Facebook. Abbiamo creato un gruppo, al quale è possibile iscriversi liberamente, se già membri della ormai celeberrima piattaforma di social networking.

Perché l’abbiamo fatto? Potrebbe sembrare il semplice desiderio di cavalcare la moda del momento, come accadeva l’anno scorso per Second Life, che aveva provocato una corsa alla presenza ad ogni costo, quasi sempre senza alcun costrutto.

Comunque lo si giudichi, Facebook è un fenomeno importante. Lo dimostrano i 4,2 milioni di italiani che vi sono presenti. E non si tratta solo di persone che desiderano rientrare in contatto con i vecchi compagni di studio (che era poi lo scopo originario di Facebook).

Perché così tante persone – e tra loro molti seri professionisti – sono disponibili a fare sapere a tutti cosa stanno facendo in questo preciso momento, magari a mettere in rete foto di famiglia e lasciare che chiunque le commenti?

C’è un grande bisogno di relazioni, che Facebook svela, come del resto tante altre applicazioni internet. La gente ha bisogno di sapere se ci sono altri che condividono i propri stessi bisogni, desideri, aspettative, ricordi, sogni, progetti. E vuole entrare in contatto con loro.

Anche noi abbiamo un progetto, che è quasi una specie di sogno. Vediamo chi verrà. E poi Facebook è un ulteriore canale di comunicazione che mettiamo a disposizione di chi avesse il desiderio parlare con noi. Servirà senz’altro.

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