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Nuovi obblighi di comunicazione per le società, anche sul web

uomo_con_faldoni_archivioUna notizia importante, che forse a molti è sfuggita. Per effetto dell’art. 42 della  legge 88/2009, a decorrere dal 29 luglio 2009 sono state introdotte modifiche a due articoli del codice civile che riguardano gli obblighi di informazione delle società: in particolare l’art. 2250 c.c. relativo alla pubblicazione, negli atti e nella corrispondenza, delle informazioni legali e l’art. 2630 c.c. che disciplina le sanzioni in caso di inadempimento.

Le novità introdotte riguardano – per le società di capitali (Srl e Spa) –  l’obbligo di pubblicare, sul proprio sito web e negli spazi elettronici destinati alla comunicazione e collegati a una rete telematica ad accesso pubblico, le seguenti informazioni: sede della società, numero di iscrizione e ufficio del Registro delle imprese presso cui è iscritta, capitale effettivamente versato e quale risulta esistente dall’ultimo bilancio, stato di liquidazione in caso di scioglimento, eventuale stato di società con un unico socio.

Le sanzioni per la mancata pubblicazione delle informazioni legali sono state riviste sia per le società di persone che per quelle di capitali. Ad entrambi i tipi di società, che non adempiono alla pubblicazione delle citate informazioni negli atti e nella corrispondenza compreso – solo per le società di capitali – il sito web, si applicano le sanzioni previste dall’articolo 2630 c.c. per l’omessa o ritardata pubblicazione di atti al registro delle imprese: si va da un minimo di 206,00 euro a un massimo di 2.065,00 euro.

L’aggiornamento del sito web, dunque, non è sufficiente. Investite dall’obbligo pubblicitario sembrano anche le comunicazioni email e i profili sui social network. Un segno, questo, che legittima sempre di più il ruolo di Internet come strumento aziendale.

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Un’impresa che nasce dal basso

Piccola follaCresce attorno a noi la fiducia, nonostante la congiuntura finanziaria assai poco favorevole. Lo dimostra l’ingresso di ben cinque nuovi soci, ratificato dall’assemblea di oggi.

Tutti sappiamo cosa stia accadendo nel mondo e in Italia. La crisi finanziaria ha comportato una stretta senza precedenti al credito alle imprese, che è già piuttosto sacrificato, nel nostro Paese. Non c’è molta fiducia. In particolare, le aziende di nuova costituzione (start-up) non hanno interlocutori, né nel mondo bancario, né nello Stato, né tanto meno nel venture capital, di fatto inesistente da noi.

E allora cosa abbiamo fatto? Abbiamo sparso la voce che stava nascendo una nuova realtà imprenditoriale estremamente innovativa, trovando molte persone disposte ad ascoltarci. Alcune persino a investirci. Così, dopo il primo nutrito gruppo, ecco gli altri cinque soci, e il patrimonio netto che sale a 400 mila euro. Benvenuti Gina, Paola, Raffaele, Mario e Mauro!

Amelya. Un’impresa che nasce dal basso e che, da sola, sta trovando nella rete il suo mercato.

E non è finita. Fino al 31 marzo è ancora possibile acquistare nuove quote. Se ti interessa, scrivici. Pensi di aver trovato un modo migliore di investire i tuoi risparni?

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